Nel 2007 è venuta da me una ragazza di Perugia con un problema al collo. Aveva subìto un colpo di frusta sulle macchinine dell’autoscontro e si erano spostate due vertebre. Solo dopo qualche giorno ha cominciato a sentire forti dolori alla testa. Dopo averla vista una prima volta, non volevo metterci le mani, perché aveva un malloppo alla base della testa che non riuscivo a capire. All’ospedale Silvestrini di Perugia, le avevano fatto una risonanza magnetica, con la quale si era scoperto lo spostamento delle vertebre e delle grosse calcificazioni alla base del collo. Per i medici non c’era altra soluzione che operare, con il notevole rischio di paresi che ne sarebbe potuto derivare. Andarono dai migliori specialisti e luminari di Milano, Trieste ed altre città d’Italia, spendendo tantissimi soldi per sentirsi dire che nessuno poteva intervenire senza operare, con il relativo rischio di paralisi.


Allora la madre mi ha chiamato dicendomi: “Pietro, ci sei rimasto solo te!”.
Io le ho detto che poteva portarmi la figlia, precisandole che io non manipolo, ma impongo solamente le mani. Sono venuti da me madre padre e figlia di 15 anni. Io l’ho fatta sdraiare su un lettino e le ho appoggiato la mano sinistra sotto il collo. Dopo circa dieci minuti si è sentito un rumore tipo “tiin” e mi sono spaventato perché non capivo cosa fosse successo, dal momento che non avevo fatto nulla se non avvicinare una mano al suo collo. Ho fatto alzare lentamente la ragazza e le ho detto di provare a muoversi. Lei si sentiva molto bene e riusciva a muoversi perfettamente.
Morale della favola il malloppo al collo è sparito del tutto, compresa la calcificazione, in sei o sette sedute nel giro di un mese. Successivamente al mio intervento è stata fatta un’altra tac alla ragazza, nella quale si son viste le vertebre che erano tornate a posto e la calcificazione che era sparita.
Esistono ancora le lastre del collo a testimonianza.
Ora la ragazza non ha più mal di testa.