Pietro Gabriele - pranoterapeuta
La pranoterapia di Pietro: utilizzare l'energia
Nel mondo dei pranoterapeuti, Pietro Gabriele si distingue per la sua schietta e disinteressata disponibilità.
Nella autenticità della sua profonda fede egli si considera un "servo di Dio" pronto ad offrire a chi soffre la sua provvida energia, senza vantare doti stregonesche, né assicurare miracolistici risultati.
Innumerevoli le persone che si sono rivolte a lui nel corso degli anni e che attestano la loro riconoscenza per i benefici ottenuti dalle sue prestazioni.
Linfoma all'occhio
E' circa un anno che seguo una persona di 64 anni.
Gli era stato riscontrato un linfoma in un occhio, del tipo a bassa malignità, delle dimensioni di 10mm x 5mm x 2mm circa.
L'unica soluzione che gli era stata proposta, consisteva in sedute di radioterapia, che avrebbero però compromesso anche la vista.
Dopo un anno di mie sedute, i documenti lo testimoniano, il linfoma è quasi totalmente sparito. Miracolosamente sparito a giudizio dei medici.
Ernia al disco da più di un anno
Nell’ottobre 2013 è’ arrivato un signore di Urbino che aveva un’ernia al disco da più di un anno.
Dopo la diagnosi, era andato da chiropratici facendo parecchie sedute senza risultati. Ha poi fatto 10 sedute di ozonoterapia: niente. Da più di un anno con l’ernia al disco e nessuno gli aveva saputo rimetterlo a posto senza un intervento chirurgico. Poi, tramite una persona che aveva avuto a sua volta un’ernia al disco che se n’era andata grazie al mio aiuto, si è presentato da me e, con tre sedute, la sua schiena è tornata a posto e l’ernia al disco era scomparsa.
Colpo di frusta e calcificazioni
Nel 2007 è venuta da me una ragazza di Perugia con un problema al collo. Aveva subìto un colpo di frusta sulle macchinine dell’autoscontro e si erano spostate due vertebre. Solo dopo qualche giorno ha cominciato a sentire forti dolori alla testa. Dopo averla vista una prima volta, non volevo metterci le mani, perché aveva un malloppo alla base della testa che non riuscivo a capire. All’ospedale Silvestrini di Perugia, le avevano fatto una risonanza magnetica, con la quale si era scoperto lo spostamento delle vertebre e delle grosse calcificazioni alla base del collo. Per i medici non c’era altra soluzione che operare, con il notevole rischio di paresi che ne sarebbe potuto derivare. Andarono dai migliori specialisti e luminari di Milano, Trieste ed altre città d’Italia, spendendo tantissimi soldi per sentirsi dire che nessuno poteva intervenire senza operare, con il relativo rischio di paralisi.